Asaf Avidan, salvato dalla musica

 Asaf

Avidan è il giovane musicista israeliano che ha raggiunto la popolarità grazie al remix One Day/Reckoning Song e ora è pronto a esibirsi sul palco del festival di Sanremo.

Domani, 15 gennaio, Asaf Avidan pubblica il suo primo album solista, intitolato Different Pulses, mostrando finalmente al mondo quali sono le sue vere capacità vocali e distaccandosi dal brano, registrato quattro anni fa con il gruppo dei Mojos, che lo ha portato al successo. Nel frattempo è stata annunciata la sua partecipazione come ospite internazionale del prossimo festival di Sanremo, la sera del 13 febbraio. Ma la sua vita non è stata sempre un successo ed è stata proprio la musica a salvarlo, come ha raccontato in un’intervista a Repubblica.

La celebrità non è sempre un buon viatico per un giovane rocker.

Sono tornato in patria da un paio di settimane, dopo un tour interminabile e, a dire il vero, le cose non sono esattamente come prima. Posso permettermi una casa e, nel 2013, non potrò rimanere in Israele per più di due mesi. Il successo richiede sacrifici, come qualsiasi lavoro. Non mi lamento. Volevo far conoscere la mia musica, ora non mi tiro indietro, anche se la vita on the road è durissima.

Quando è nata la tua passione per la musica?

Incomincia a immaginarmi cantare sei anni fa, mentre frequentavo un corso di animazione alla Bezalel Academy di Gerusalemme. Poi arrivai a un punto morto nella mia vita, persi il lavoro, la casa, la ragazza mi lasciò, avevo bisogno di un mezzo immediato per esprimermi. Cominciai a scrivere e cantare canzoni introverse con la voce angosciata. Fu una terapia. Forse la musica non ha guarito ma mi ha purificato, soprattutto attraverso i concerti: quando sono sul palco riesco a esorcizzare ogni angoscia.

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