Di Wish si è parlato tanto, anche per quel che concerne il semplice merchandising. E ora che è arrivato dobbiamo chiederci se ci è piaciuto e se in qualche modo la Disney è tornata ai suoi inizi.
Wish è un nuovo classico
La risposta in entrambi i casi può essere positiva. Wish può essere il film adatto a noi se amiamo i classici Disney in ogni loro forma. Certo, se siamo fan dei cartoni tipo Biancaneve e Robin Hood a livello di disegno dobbiamo abituarci. Gli anni ’90 sono finiti da un pezzo e con essi un certo approccio ai classici.
Wish riesce a farsi perdonare dal peccato di modernità grazie alla storia. In fin dei conti parliamo del sessantaduesimo classico della casa di produzione che questo anno celebra i 100 anni di esistenza. Prodotta da Peter del Vecho e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones, la pellicola è diretta da Chris Buck e Fawn Veerasunthor.
La trama di Wish ci racconta del regno di Rosas e di Ahsa, che esprimendo un desiderio riuscirà nell’impresa di sconfiggere il cattivo: Re Magnifico. La storia si dipana lungo tutto un viaggio che farà capire a tutti, personaggi per primi, come non bisogna mai smettere di credere ai propri sogni.
Uno degli elementi più divertenti per lo spettatore è riconoscere tutti gli easter eggs sparsi nel cartone. E che in qualche modo fa come Stephen King con La Torre nera: dà vita a una storia che si presenta come quella di origine di ogni classico mai prodotto. È interessante e colpisce l’uso della tecnologia già impiegata in Paperman dove è possibile dare vita alla combinazione tra animazione digitale e tradizionale.
Finalmente torna un cattivo
Altrettanto interessante in Wish è il ritorno di un vero cattivo, grande assente dal 2010 e da Rapunzel. Re Magnifico doppiato da Michele Riondino ci dà quel tocco di sana cattiveria frammista a momenti comici. Non siamo ancora ai livelli di Malefica ma si tratta di un buon punto di partenza.
Asha, la protagonista di Wish, è un personaggio che può lasciare il segno perché parte di una pellicola molto particolare. Abbiamo infatti unione tra passato e presente sia per quel che concerne la tecnica che il messaggio. In fin dei conti il suo desiderio è altruista, privo di egoismo. Qualcosa che dice molto della su crescita.
Non vogliamo spoilerare nulla ma semplicemente darvi un consiglio: andatelo a vedere. Ne vale la pena per tantissime ragioni. Tra le quali, a prescindere dall’età anagrafica, sentirsi ancora bambini.