Shake, buona la prima? Promosso ma con riserva

Shake, buona la prima? Sì ma con riserva. Il nuovo prodotto di RaiPlay convince, sebbene la parte meno convincente appaia essere proprio quella del casting.

Shake non delude ma c’è un ma

Shake nasce come serie televisiva young adult. Ma attenzione: dimentichiamo tutte le comparazioni con Mare fuori. Siamo su prodotti totalmente differenti, sia come approccio che come gestione. In questo caso si tenta di avvicinare Shakespeare ai più giovani riuscendoci: non fedelmente ma in modo attuale.

Piccole chicche come le frasi della tragedia scritte sui muri della costruzione abbandonata dove i ragazzi vanno a fare parkour, fanno sorridere. Anche il taglio scelto si adatta perfettamente al target di riferimento di Shake. La fotografia e la regia sono magistrali. E per chi ha visto Prisma è impossibile non notare una scopiazzatura che può essere considerata però come ispirazione.

Detto questo, Shake è un prodotto giovane che non delude in pratica le aspettative che dà. Ma che avrebbe potuto fare molto di più dal punto di vista del casting. Certo, è apprezzabile dare possibilità di esordio a chi non ha avuto grandi progetti alle spalle. Ma se si tenta riportare sullo schermo una storia di un certo livello come quella di Otello, forse un po di attenzione in più non guasterebbe.

Quello che è evidente è che insieme a un cast di secondari talentuoso e conclamato i protagonisti, alle prime esperienze, non reggono il confronto nonostante l’impegno.

Spiccano Greta Esposito e Damiano Gavino

In particolare parliamo di Greta Esposito e Damiano Gavino, entrambi una spanna sopra gli altri nonostante lo screen time esiguo. Lo stacco è così evidente che è bene per la storia in generale che non appaiano se non al momento giusto. Perché per quanto si tenti di non farci caso la differenza c’è e si vede. Il modo in cui la storia viene narrata è perfetta per dare al pubblico più giovane più sfumature di una stessa situazione.

Forse l’unico elemento che dopo un po stanca veder ripetuto e proprio il parkour stesso. La regista Giulia Gandini ha fatto un ottimo lavoro e il fatto che anche lei sia molto giovane è un valore aggiunto alla serie. Per quanto riguarda Damiano Gavino se non volete avere potenziali spoiler per quella che potrebbe essere una seconda stagione fermatevi qui nel leggere.

L’attore di Un professore che vedremo presto anche sul film Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek ha una parte marginale ma interessante. Sia perché la parte del cattivo con le sue sfumature gli riesce davvero bene, sia perché protagonista dell’ultima scena della stagione.

Viene chiamato da un professore mentre in classe è impegnato a disegnare un teschio. A quanto pare la madre ha tentato di chiamarlo diverse volte sul cellulare senza ricevere risposta. E volendo tralasciare l’intensità del momento anche senza battute, qualcosa ci suggerisce che Leonardo Adriani nella seconda stagione di Shake, sarà l’Amleto di cui non pensavamo di avere bisogno.

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