Harry Styles, l’audio di Sign of the Times

di Valentina Cervelli Commenta

Harry Styles debutta come solista con Sign of The Times e lo fa nel modo più lontano da quel che ci si sarebbe aspettato dati i suoi trascorsi in una band: vi è infatti una sorta di abbandono totale del genere pop per dare spazio a quell’estro creativo “inglese” che raramente si vede ma che quando occorre lascia il segno.

Il punto della questione è molto semplice: Harry Styles con Sign of the Times fa la sua musica, quella che è giusta per lui e per il suo filone d’ispirazione. La cosa bella è che il prodotto finale è qualcosa che è stata in grado di zittire chiunque avesse anche solo l’intenzione di porsi con antipatia davanti al suo debutto da solista. Perché si tratta di un brano di 5 minuti, complesso dal punto di vista musicale e vocale che Harry ha portato alla luce senza preoccuparsi di passaggi radio o simili problematiche: un qualcosa di cui fare plauso anche all’etichetta discografica che lo sostiene, la quale lo ha supportato nelle scelte, vincendo.

Il fanbase di Harry Styles è ampio di per sé ma è impossibile non prevedere una estensione dello stesso nei confronti di chi è alla ricerca di musica più matura. Basta pensare al gioco di melodie scelte dal cantante degli One Direction e come usi la sua voce per portare l’ascoltatore in un altro mondo fatto di note e sentimenti. Una canzone importante che merita di essere ascoltata senza pregiudizi e che tra il plauso di critici di tutto il mondo ha già raggiunto grandi traguardi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>