Facebook: quando è un pericolo per i più giovani?

Quale può essere il filo sottile che unisce un popolare, e all’apparenza innocuo, social network come Facebook e una serie di fatti drammatici di cronaca? L’ultimo esempio ce l’ha posto il caso della 15enne Sarah Scazzi, della quale non si sa più niente, sparita nel nulla, durante una calda giornata di fine estate ad Avetrano, in provincia di Taranto.

Tante però sono le videochat, attualmente passate al setaccio, dagli inquirenti, per cercare ogni minima traccia. Sara aveva inoltre 4 profili Facebook, gestiti da un amica e da un cugino, perchè non possedeva il computer. Uno di questi 4 profili continua ad accettare amicizie, nonostante la scomparsa di Sarah.

Un particolare che farebbe assumere alla vicenda, i contorni di un giallo e le riflessioni si sprecherebbero. I social network, non ci stancheremo mai di dirlo, se usati con ingenuità e poca attenzione, possono essere decisamente pericolosi: il range è molto vasto, si va dal raggiro fino alla violenza, psicologia o fisica.

Un esempio di come si possano perpetrare truffe tramite i social network è costituito dai messaggi di richiesta di denaro che crediamo provenienti da amici in situazioni d’emergenza, dove l’effetto persuasivo gioca su di noi un fattore psicologico molto importante.

Le insidie sulla rete sono trasversali alle classi sociali e alle condizioni economiche e purtroppo, in alcuni casi coinvolgono i minori e non di rado bambini.

Certo non si può essere moralisti riguardo ai social network, però diventa prioritario salvaguardare i più giovani da eventuali pericoli. Gli adolescenti, su Facebook, chattano e si corteggiano, aggiungono filmati, immagini e foto personali nel proprio profilo, creano gruppi di interesse e cercano di fare nuove amicizie.

E’ importante, però, che siano informati sugli eventuali risvolti di questo tipo di attività, aiutandoli a tenersi lontano dai pericoli che questi possono rappresentare e spiegando come potersi difendere.

Poiché in Internet è sempre difficile sapere esattamente con chi si ha a che fare, la prima regola è che i ragazzi (e non solo) dovrebbero mostrarsi molto prudenti nei confronti delle persone conosciute on line ed evitare di dare peso ad ogni parola o credito millantato. Questo tipo di approccio lo si può già considerare un’importante misura precauzionale.

Cercheremo pertanto di indicarvi un piccolo vademecum che evidenzi i comportamenti migliori da adoperare per la navigazione su Internet e in particolar modo i social network come Facebook:

1) Evitare di pubblicare o condividere foto o video che riprendono amici e coetanei minorenni specialmente se realizzati a scuola. Ugualmente per foto o video di insegnanti.

2) Condividere le foto solo con gli amici.

3) Evitare di accettare l’amicizia di persone sconosciute, specialmente adulte, con le quali non ci sono amici in comune.

4) Creare liste di amici per escludere gli sconosciuti dalla chat.

5) Non chattare né scambiare messaggi con sconosciuti totali.

6) Non condividere materiale non adatto alla propria età.

7) Non creare profili falsi.

8) Non dare mai informazioni strettamente personali (telefono, indirizzo ecc…).

9) Non accettare videoconferenze con sconosciuti.

10) Non chiudersi con i propri genitori e parlare, con loro, sempre di ciò che accade in rete.

Inoltre, teniamo presente che abusare dei social network può avere delle ripercussioni negative sullo sviluppo psichico delle giovani generazioni. Lo psichiatra Himanshu Tyagi, del West London Mental Health NHS Trust, sostiene infatti che i social networks tendono a sviluppare una visione del mondo e delle cose potenzialmente pericolosa, perché, i giovani privi, o quasi, di esperienza, avendo come termine di paragone soltanto la società on line,  tendono ad assegnare uno scarso valore alla loro identità nel mondo reale e questo, di fatto, li rende più vulnerabili a comportamenti impulsivi.

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